SK 1222 - Nel decennale di Niepokalanow Radio Nazionale Polacca, Varsavia, audizione dell'8 XII 1937, ore 17,50 Echo Niepokalanowa, 24 XII 1937
Niepokalanów. Più di una volta questa parola, anche attraverso le onde della radio, è giunta nei palazzi e nei sotterranei, negli edifici in muratura e nelle casupole di campagna. Tutti, ormai, hanno sentito parlare, anche se brevemente, di Niepokalanów. Non tutti, però, si comportano allo stesso modo nei suoi confronti; ad ogni modo coloro che si interessano di essa più da vicino la amano cordialmente oppure, altrettanto cordialmente, la odiano e non le risparmiano ingiurie e diffamazioni. Comunque, in un modo o in un altro ognuno manifesta un certo interesse nei confronti di Niepokalanów. Di conseguenza, io penso che il decennale di Niepokalanów non sia affatto un avvenimento privo di importanza per la grande maggioranza dei gentili radioascoltatori. Vorrei approfittare, perciò, della presente occasione per parlare brevemente delle idealità di Niepokalanów. La fede nell'Immacolata Concezione della Santissima Vergine Maria, di cui oggi celebriamo la solennità, risale fino agli inizi della Chiesa, anche se il dogma venne definito solamente nell'anno 1854. Tre anni più tardi a Lourdes l'Immacolata stessa, a una domanda di Bernardetta rispose: “Io sono l'Immacolata Concezione”. In seguito alla proclamazione di tale dogma, la devozione all'Immacolata si è diffusa ampiamente nel mondo e molte associazioni si sono impegnate a combattere, sotto il Suo stendardo, per il Regno di Dio sulla terra. Una di queste associazioni è la Milizia dell'Immacolata (che ha come sigla internazionale le lettere: “M.I.”, tratte dalla denominazione latina: “Militia Immaculatae”), che proprio quest'anno celebra il ventennale della sua esistenza. L'occasione che portò alla sua fondazione furono le dimostrazioni sempre più provocatorie che la massoneria italiana inscenava contro la Chiesa, nella stessa città di Roma: ad esempio inalberava le proprie bandiere davanti alla finestra del Vaticano, sventolava uno stendardo sul quale era raffigurato l'arcangelo Michele sotto i piedi di Lucifero, e via dicendo. Memori della deliberazione della massoneria: “Noi potremo vincere la religione cattolica non con il ragionamento, ma pervertendo i costumi”, un gruppetto di giovani alunni del Collegio internazionale dei Francescani, a Roma, si propose di respingere gli attacchi contro la Chiesa e di aiutare le anime nella ricerca della strada che conduce a Dio, nell'opera di conversione e santificazione proprio mediante un rinnovamento dei costumi. La rilassatezza morale proviene principalmente da un infiacchimento della volontà. E chi è capace di irrobustire la debole volontà umana, se non Colei che è Immacolata fin dal primo istante della propria esistenza, la Madre della grazia divina? Perciò, durante la prima riunione della Milizia, avvenuta a Roma nell'anno 1917, fu stabilito il seguente programma: impegnarsi, attraverso l'Immacolata, quali strumenti nella Sua mano, nell'opera di conversione dei peccatori e di tutti coloro che ne hanno bisogno, e nell'opera di santificazione di tutti. Già durante l'anno successivo la M.I. giungeva in Polonia. Si sviluppò inizialmente nel seminario dei Francescani, a Cracovia, ma in seguito, dopo la pubblicazione in lingua polacca della pagella d'iscrizione alla M.I., questa cominciò ad abbracciare vasti cerchi di popolazione al di fuori delle mura del convento. Poco tempo dopo si dovette pensare alla stampa di una rivistina, che potesse collegare tra loro gli aderenti al movimento, sparsi qua e là; ebbe origine, così, agli inizi del 1922, il periodico mensile dal titolo Rycerz Niepokalanej. Era quello un periodo difficile per l'attività editoriale, poiché, a causa della svalutazione, il denaro si liquefaceva tra le mani, tant'è vero che i superiori religiosi poterono permettere l'inizio della pubblicazione solo a condizione che né il convento né la provincia religiosa venissero esposti a spese, poiché in tal caso il già difficile mantenimento dei giovani [nel seminario] sarebbe potuto diventare impossibile. Ricordo che un giorno uscìi per le strade di Cracovia allo scopo di raccogliere, questuando, un po' di denaro, necessario per la stampa del primo numero. Piovigginava e io, pur avendo già percorso alcune vie della città, mi vergognavo ad entrare in qualsiasi luogo e a stendere la mano per chiedere l'elemosina. Il giorno seguente, però, feci questa riflessione: “Eppure non lo fai per te, ma per la causa dell'Immacolata nelle anime”. Mi feci coraggio e mi recai da un sacerdote di mia conoscenza, il parroco don Tobiasiewicz. Egli mi accolse con molta cordialità, mi consegnò un'offerta per la nuova rivista, mi accompagnò dal suo coadiutore, che fece altrettanto, e mi diede pure alcuni indirizzi. Da allora il Rycerz continua a mantenersi e a svilupparsi con le sole offerte, e raggiunge
tutte quelle persone che lo vogliono leggere, anche se non sono in grado di inviare neppure la più piccola offerta. Non si poteva neppure contrarre debiti. Mancavano ancora 500 marchi per saldare completamente le spese di stampa, però nessuno ne era al corrente: mentre stavo per recarmi in tipografia, attraversando la nostra basilica notai sull'altare dell'Immacolata Concezione una busta con la scritta: “Per Te, Madre Immacolata”, e in essa vi erano appunto 500 marchi, la somma che mancava. Di fatti simili, avvenuti nel corso di questi 20 anni di sviluppo della M.I., se ne potrebbero presentare talmente tanti, che spiegarli solo come dei casi potrebbe sembrare troppo ingenuo. Qui è semplicemente tangibile la mano dell'Immacolata, la quale fa progredire la sua opera nonostante le migliaia di ostacoli e difficoltà, sia interne sia esterne, e nonostante le nostre numerose debolezze e difetti. Trasferito a Grodno nell'anno successivo, i Rycerz Niepokalanej acquista la prima macchina tipografica, aumenta la propria tiratura, si riveste di una copertina azzurra e in cinque anni raggiunge la cifra di 70.000 copie, stampate dalle mani dei religiosi che si sono consacrati alla causa dell'Immacolata. I muri del convento, tuttavia, si dimostravano sempre più angusti. Iniziò, perciò, la ricerca di una sede più ampia. Verso la fine dell'anno 1927 il principe Drucki Lubecki offrì in uso un terreno di cinque morga. Agli inizi di ottobre si diede il via all'opera di costruzione e nella vigilia della solennità dell'Immacolata Concezione, esattamente 10 anni fa, ebbe luogo la benedizione della nuova sede. Gli inizi furono affascinanti. Nei primi giorni i tavoli da pranzo erano costituiti da assi sistemati sopra le valigie, le sedie dal pavimento, i letti poi dalla paglia gettata qua e là con una certa avarizia sul pavimento. Allorché giunsero le macchine da Grodno, nella futura tipografia mancavano ancora tanto le porte quanto le finestre. Nonostante il vento gelido, tutti si diedero da fare con sollecitudine e allegria per sistemare la nuova sede in modo da permettere la spedizione del numero successivo del Rycerz nel tempo previsto. Quali risultati ha raggiunto Niepokalanów in questo decennio? Dobbiamo riconoscere che in confronto con il Komintern ateo i risultati della nostra attività sono ancora molto scarsi. D'altro canto, se consideriamo attentamente le nostre possibilità, possiamo affermare con tutta sincerità che, con l'aiuto dell'Immacolata, abbiamo lavorato con grande impegno, e non abbiamo lavorato per qualsiasi vantaggio personale, ma unicamente per amore verso l'Immacolata. Il numero degli iscritti alla M.I. in Polonia e tra i polacchi all'estero raggiunge al momento attuale la cifra di 600.000 persone. La tiratura del Rycerz Niepokalanej tocca le 750.000 copie, quella de Rycerzyk 180.000; inoltre i Mały Dziennik, con le sue 130.000 copie giornaliere, raggiunge quegli ampi strati della società per i quali sarebbe assai difficile, talvolta, acquistare un quotidiano più voluminoso. Il sette marzo 1930 cinque religiosi di Niepokalanów si imbarcarono a Marsiglia su una nave francese diretti verso l'estremo oriente. Il 24 aprile sbarcammo a Nagasaki e già il mese successivo l'Immacolata fece sì che venisse spedito a Niepokalanów in Polonia questo telegramma pieno di gioia: “Oggi spediamo Rycerz giapponese. Abbiamo tipografia. Gloria all'Immacolata”. Nel quinto anno della sua esistenza la rivista giapponese raggiungeva la tiratura di 65.000 copie, dirette in gran parte a pagani. Inoltre nella Niepokalanów giapponese, accanto ai 23 religiosi giunti dalla Niepokalanów polacca, si trovano attualmente 10 religiosi indigeni, mentre il seminario minore raccoglie 42 ragazzi giapponesi. Talvolta riceviamo delle lettere commoventi da parte dei pagani. Un impiegato, ad esempio, ci scrive da Tokyo: “Passeggiando in un parco ho trovato su un albero un numero del Mugenzai no Seibo no Kishi. La rivistina mi è piaciuta assai. In passato avevo partecipato talvolta ad assemblee protestanti, ma non vi avevo trovato quello che cercavo. Mandatemi l'indirizzo di una chiesa cattolica. Sono un impiegato municipale. Guadagno 100 yen al mese, 40 dei quali li consegno ai ragazzi poveri ai quali faccio scuola. Perciò, mi rimangono solamente 60 yen. Può farsi cattolica una persona che guadagna così poco?”. Oppure un giovane, che ha già terminato il ginnasio e al quale i genitori, pur permettendogli di leggere la nostra rivista, proibiscono tuttavia di recarsi in una chiesa cattolica, scrive: “Abbiate cura della mia povera anima. Mandatemi qualche libro cattolico”. Allorché sua madre si ammalò e fu ricoverata in ospedale per essere sottoposta ad un intervento chirurgico, recandosi a farle visita, si mise a diffondere la rivista tra le infermiere. In quel periodo egli ci scrisse: “In ospedale vi era un bambino moribondo. Pur essendo ancora pagano, io l'ho battezzato. Rallegratevi con me”. In un'al
tra occasione scrisse ancora: “Mio padre è in viaggio e io per tutto questo tempo, andando a scuola, posso recarmi in chiesa ogni giorno. Quale felicità!”. Ancora: un'infermiera di un ospedale scrive che, facendo le pulizie nell'ufficio di direzione, aveva trovato una copia del Kishi, e l'aveva presa per leggerla. Il direttore dell'ospedale la rimproverò per tale fatto, meravigliandosi che una ragazza così giovane si interessasse ad una religione straniera. Ella, tuttavia, scrive così: “Io non ho più la mamma; vorrei che la Madre Santissima diventasse la mia mamma. Come debbo fare?”. E tante, tante altre lettere simili, scritte con il cuore. Quando, poi, uno di questi pagani apprende la religione cattolica, si incontra con un missionario del luogo e riceve il battesimo, con quale gioia ci scrive e ci ringrazia di tutto cuore per il fatto che siamo venuti dalla lontana Polonia per preparargli, attraverso il Kishi, quella grande felicità! Vi sono ormai le pagelle d'iscrizione alla M.I. in una lunga serie di lingue straniere e molte persone di diversa nazionalità aderiscono ad essa. Ma non tutti ancora conoscono l'Immacolata, non tutte le anime La amano. Molti cercano, invano, la felicità là dove non la si può trovare e non hanno la forza di elevarsi più in alto. Tempo fa vennero a Niepokalanów due ebrei alla ricerca di avanzi di carta. Il più giovane di essi chiese di poter visitare Niepokalanów. Dopo aver osservato attentamente la nostra vita, confessò: “Io sono comunista, però il comunismo autentico sta qui”. Sì, a Niepokalanów vi è un'autentica vita comune, fondata non sull'odio e sulla costrizione, ma sull'amore scambievole. Quando lo spirito di Niepokalanów, lo spirito della M.I., penetrerà la nostra patria e il mondo intero, quando l'Immacolata diventerà la Regina di ogni cuore che batte sotto il sole, allora il paradiso verrà sulla terra, ma non quello utopico dei comunisti o dei socialisti, ma - per quanto è possibile su questa terra - il paradiso vero, della cui felicità si rallegrano in questo momento coloro che dimorano a Niepokalanów, dove esiste un'unica famiglia, della quale Dio è il padre, l'Immacolata la madre, il divino Prigioniero d'amore nell'Eucaristia il fratello maggiore, mentre tutti gli altri non sono compagni, bensì fratelli e fratelli minori, che si amano l'un l'altro.
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia